Bassini e la provincia allo specchio

E’ da qualche giorni in libreria “Vicolo del precipizio” , il suo ultimo romanzo. Il Kiwanis di Vercelli, presieduto da Raffaella Attianese, ha invitato Remo Bassini per giovedi serà 24 novembre al Circolo Ricreativo  a parlare, non solo di questa sua  ultima fatica letteraria ma di come  - e di quanti - sono i problemi della comunicazione vissuti  nei sei anni alla direzione de “La Sesia”, un giornale che da 140 anni analizza le vicende della provincia del nord, “montenellianamente” non facendo sconti a nessuno. E non sono problemi da poco perché questo giornale - e tutti gli altri della provincia italiana - si muove in uno scenario sempre più complicato: grandi giornali, radio, televisione che ormai si moltiplica in centinaia di canali, web e on-line, conti al centesimo di euro  con le istituzioni che  mostrano di interessarsene poco, come sta accadendo adesso.
Nonostante questo, “La Sesia” dal 2007 registra il record di vendite assolute. Il segreto del successo di Remo Bassini e del suo giornale: sempre  i fatti porti ai lettori sulla base della realtà vera e ragionata, mai enfatizzata e “drogata”.
Ma con “La Sesia” e le questioni di ogni giorno, al Kiwanis vercellese interessa raccontare la “vita vissuta” di Bassini e il suo progredire letterario. In nove anni, dal 2002, escono 6 suoi  romanzi, l’ultimo dei quali è appunto “Vicolo del precipizio” ambientato a Cortona da dove proviene la sua  famiglia. Il direttore de “La Sesia”, prima di essere giornalista è stato - cosa oggi abbastanza rara - studente operaio e portiere di notte in un hotel,  e nel 1991 si è laureato in lettere moderne con una tesi su Achille Giovanni Cagna e la scapigliatura vercellese. In questa tesi è già riflessa la provincia italiana che sarà poi l’humus dei suoi romanzi, “Vicolo del precipizio” compreso. Le pennellate di alcune sue pagine fanno pensare a Truman Capote, altre ancora a Giorgio Faletti. In una nota dedicata al suo ultimo romanzo, Alda Maria Varvello lo ha definito un moderno Giorgio Scerbanenco, il cantore ucraino/ italiano della mala e dei delitti milanesi dietro ai quali si muove un universo davvero fatto di molti chiaroscuri. Remo Bassini, che è cronista dal 1988, ha descritto quel dramma umano che fu la “tangentopoli vercellese” con l’arresto del sindaco Fulvio Bodo e con la decapitazione dell’intera giunta. Parallelamente a lui lavorò per gli stessi casi Marco Travaglio, suo compagno di università. Bassini si interessa di teatro e è stato lui stesso attore.