Bassini e la provincia allo specchio
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- Giovedì, 24 Novembre 2011
Nonostante questo, “La Sesia” dal 2007 registra il record di vendite assolute. Il segreto del successo di Remo Bassini e del suo giornale: sempre i fatti porti ai lettori sulla base della realtà vera e ragionata, mai enfatizzata e “drogata”.
Ma con “La Sesia” e le questioni di ogni giorno, al Kiwanis vercellese interessa raccontare la “vita vissuta” di Bassini e il suo progredire letterario. In nove anni, dal 2002, escono 6 suoi romanzi, l’ultimo dei quali è appunto “Vicolo del precipizio” ambientato a Cortona da dove proviene la sua famiglia. Il direttore de “La Sesia”, prima di essere giornalista è stato - cosa oggi abbastanza rara - studente operaio e portiere di notte in un hotel, e nel 1991 si è laureato in lettere moderne con una tesi su Achille Giovanni Cagna e la scapigliatura vercellese. In questa tesi è già riflessa la provincia italiana che sarà poi l’humus dei suoi romanzi, “Vicolo del precipizio” compreso. Le pennellate di alcune sue pagine fanno pensare a Truman Capote, altre ancora a Giorgio Faletti. In una nota dedicata al suo ultimo romanzo, Alda Maria Varvello lo ha definito un moderno Giorgio Scerbanenco, il cantore ucraino/ italiano della mala e dei delitti milanesi dietro ai quali si muove un universo davvero fatto di molti chiaroscuri. Remo Bassini, che è cronista dal 1988, ha descritto quel dramma umano che fu la “tangentopoli vercellese” con l’arresto del sindaco Fulvio Bodo e con la decapitazione dell’intera giunta. Parallelamente a lui lavorò per gli stessi casi Marco Travaglio, suo compagno di università. Bassini si interessa di teatro e è stato lui stesso attore.