Gli abiti di pagine di giornale di Cinzia Verni

Cinzia Verni, nata nel 1962, toscana che vive a Corciano (Siena) e che lavora a Perugia, appartiene a quella schiera di giovani artisti che, come gli antichi artigiani, hanno accettato una indicazione proveniente dal nostro attuale modo di vivere: anche i “materiali di risulta” che intasano i nostri magazzini, o appesantiscono i nostri bei paesaggi con le “discariche”, possono essere trasformati in opere di fantasia, in più di un caso in opere d’arte. La filosofia tutta italiana, ma anche europea, dell’”usa e getta” nelle nostre città ha determinato veri e propri contraccolpi anche da un punto di vista economico, che possono essere riassunti così: ciascuno di noi, talvolta neanche rendendosene conto, produce rifiuti calcolati fino a 489 chilogrammi pro capite. E in fogli di giornale e riviste, oppure in carta da pacchi e cartoni, ciascuno di noi getta via fino a 56/57 chilogrammi cui si aggiungono vetri fino a 35/ 40 chilogrammi, plastica fino a 18 chilogrammi, tessili fino a circa tre chilogrammi. Questo modo incivile di fare, “brucia” ricchezza incominciando dagli alberi i quali per la produzione della carta non bastano mai. Nel centro Italia, in particolare a Bracciano, allestiscono mostre periodiche dedicate ai “rifiuti eccellenti” nonché all’”arte del riciclo” alla quale partecipano tanti giovani artisti come Cinzia Verni. Essi, con la loro fantasia, riescono anche a trasformare vecchi utensili di officina in sculture, in una parola in “opere d’arte”. Avendo ben presente questo scenario che ai più sfugge, Rachele Orsani e il Kiwanis Club di Vercelli, da lei presieduto, hanno invitato Cinzia Verni che giovedì 14 aprile al Circolo Ricreativo di via Galleo Ferraris parlerà anche dei “rifiuti eccellenti” e dell’”arte del riciclo”. Ma soprattutto al Circolo Ricreativo, sede di tutti i clubs di servizio cittadini, presenterà i suoi abiti fatti di fogli di giornale. L’utilizzo dei giornali per ottenere abiti “effimeri”, cioè che non si potranno mai indossare, affonda le sue radici nella scuola di Alberto Fabiani, un famoso sarto romano che per mezzo secolo insegnò a “ben vestire”,  uno stile del “curato abbigliamento” che tende a scomparire con l’avvento delle confezioni industriali. Cinzia Verni, che ha partecipato con suoi lavori anche ad una mostra specifica a Perugia, nei locali della ex Borsa Merci della Camera di Commercio, esemplificherà che cosa si può fare con le carte dei cioccolatini, ad esempi della Perugina, sorretti dalla fantasia degli artisti.