Cristalli e pietre preziose

Giovedì 28 aprile il KiwanisClub di Vercelli, presieduto da Rachele Orsani, si riunirà al Circolo Ricreativo cittadino per l’annuale assemblea. All’ordine del giorno il bilancio consuntivo e preventivo con il riferimento alle prossime cadenze, in relazione alle iniziative che riguarderanno la restante parte del 2016 nonché l’annata sociale 2017. Infatti, lo statuto kiwaniano del club di Vercelli, che ricalca il Kiwanis International, fondato nel 1915, prevede le attività, in particolare dedicate ai bambini e alla infanzia, da un ottobre all’anno. La presidente Rachele Orsani accennerà, inoltre, al lavoro svolto nel 2016. Fra l’altro quest’anno, in accordo con l’Asl vercellese, è stata data nuova vita alla “Banca del Latte” destinata alle puerpere con figli prematuri. Contemporaneamente, è stato attuato il programma varato internazionalmente dal Kiwanis International, chiamato Eliminate destinato a combattere con vaccini il tetano in donne che hanno appena partorito o in stato interessante, appartenenti alle comunità africane, asiatiche e dei paesi emergenti. A questo vanno aggiunte le iniziative di carattere culturale con conferenzieri di fama.
La seconda parte dell’assemblea di giovedì 28 aprile sarà incentrata sulla conferenza del professor Giovanni Ferraris, cristallografo e chimico, ordinario emerito dell’Università di Torino dove ha insegnato per molti anni.

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Fiabe di riso

Mercoledì 20 aprile alle 15.30 il nostro club ha partecipato alla presentazione del progetto "Fiabe di riso" organizzato presso le scuole elementari di Stroppiana.
Il progetto dell'associazione "Liberi di scegliere" nasce per il sostegno e lo scambio di esperienze tra genitori con figli diversamente abili e con disturbi di apprendimento.
Oltre all'associazione "Liberi di scegliere" al progetto hanno partecipato la Pro Loco di Stroppiana, l'Istituto Comprensivo Ferrari, il Kiwanis Club Vercelli ed il Lions Club Vercelli.


Gonne con involucri del té e coloratissimi abiti e busti ideati con posate e tovaglioli da cucina

Cinzia Verni, stilista e arredatrice toscana che ha un debole per “un giornale da manager” come il Sole 24 Ore, non è del tutto consapevole del suo lavoro artistico. E, diversamente da tanti suoi colleghi, non insiste su questo suo atteggiamento così sintetizzato: io sono io, ho scoperto il mio desiderio di fare arte in età giovanile e proseguo utilizzando quello che mi mette a disposizione la realtà di tutti i giorni. Quindi le bustine da tè, le posate, i manichini, le stoffe preziose di lana per  mantelli messicani.
Giovedì 14 aprile, invitata a Vercelli dal Kiwanis Club presieduto da Rachele Orsani, al Circolo Ricreativo di via Galileo Ferraris presieduto da Tino Candeli, ha allestito una mostra della sua produzione di stilista e di scultrice e arredatrice, anche utilizzando i “rifiuti” i quali maldestramente buttiamo via, tuttavia non scadendo nel banale secondo il quale l’invasione quotidiana delle nostre “porcherie” si contrastano con la “filosofica attività artistica”.

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Al Circolo Ricreativo, mostra di Cinzia Verni e la sua sartoria di carta a sostegno del programma Eliminate del Kiwanis International per altri 3 milioni di dollari

Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Rachele Orsani, per il pomeriggio di giovedì 14 aprile promuove la mostra di beneficienza di Cinzia Verni, dedicata ai suoi abiti di giornale nonché alle suppellettili e ai gioielli, frutto del recupero di oggetti vari. La rassegna, la prima in ordine di tempo da molti anni, è in accordo con il Circolo Ricreativo, da poco presieduto da Tino Candeli.
Nella stessa serata Cinzia Verni, che vive a Corciano in provincia di Siena, in una conviviale del Kiwanis Club di Vercelli parlerà della sua arte e di quanto si può fare con il recupero di parte dei rifiuti da noi prodotti ogni giorno. Ma nel pomeriggio dalle quindici, a battenti aperti della sede del Circolo Ricreativo in via Galileo Ferraris, la mostra con uno scopo ben preciso: il completamento della raccolta dei fondi per il “Programma Eliminate” a suo tempo bandito internazionalmente dal Kiwanis International, costituito a Chicago nel 1915.

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Gli abiti di pagine di giornale di Cinzia Verni

Cinzia Verni, nata nel 1962, toscana che vive a Corciano (Siena) e che lavora a Perugia, appartiene a quella schiera di giovani artisti che, come gli antichi artigiani, hanno accettato una indicazione proveniente dal nostro attuale modo di vivere: anche i “materiali di risulta” che intasano i nostri magazzini, o appesantiscono i nostri bei paesaggi con le “discariche”, possono essere trasformati in opere di fantasia, in più di un caso in opere d’arte. La filosofia tutta italiana, ma anche europea, dell’”usa e getta” nelle nostre città ha determinato veri e propri contraccolpi anche da un punto di vista economico, che possono essere riassunti così: ciascuno di noi, talvolta neanche rendendosene conto, produce rifiuti calcolati fino a 489 chilogrammi pro capite. E in fogli di giornale e riviste, oppure in carta da pacchi e cartoni, ciascuno di noi getta via fino a 56/57 chilogrammi cui si aggiungono vetri fino a 35/ 40 chilogrammi, plastica fino a 18 chilogrammi, tessili fino a circa tre chilogrammi.

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Cattedrali italiane difese dal marketing e dagli accordi con le curie vescovili sul rispetto del culto

(en.vi.) Invitato dal Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Rachele Orsani, giovedì 10 marzo Mario Lorenzoni, già resposabile della “fabbriceria” del Duomo Senese, dedicato a Santa Maria Assunta, ha parlato della nascita delle “fabbriche” per tutelare le nostre cattedrali (in Italia più di 500) nonché per favorire l’accesso dei fedeli nelle stesse.
La esperienza di Lorenzoni, farmacista e manager di multinazionali del farmaco, è durato anni. E la curia di Siena lo ha prescelto proprio per queste qualità professionali. Infatti a Siena, proprio per valorizzare il Duomo di Santa Maria Assunta, la curia arcivescovile cercava appunto un manager, magari digiuno di storia dell’arte ma abile a far quadrare i conti, fondamentali per i programmi di restauro della cattedrale. E Lorenzoni, nominato presidente dell’Opera Metropolitana di Siena, si mise all’opera avendo presenti questi due criteri: i fedeli, con la curiosità stimolata per le chiese e le opere d’arte in generale, come in un museo e come all’estero debbono pagare il ticket per la visita; l’accesso per ragioni di culto, come del resto è in tutte le cattedrali, deve essere regolato con un accordo con le curie vescovili.

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Sognando a Vercelli la “fabbrica” di Sant’Andrea

(en.vi.) Mario Lorenzoni, laureato in farmacia, manager aziendale di multinazionali del farmaco, come tutti i toscani è un estimatore di monumenti e opere d’arte. E’ anche presidente dell’Opera della Metropolitana di Siena, in breve della “fabbrica” che provvede alle magagne del tempo del duomo di Siena, gotico-romanico incominciato nel 1220 e ultimato nel 1370, dedicato a Santa Maria Assunta. Il duomo di Siena è dunque coevo della vercellese basilica di Sant’Andrea. Il dottor Lorenzoni, invitato per giovedì 10 marzo da Rachele Orsani presidente del Kiwanis Club di Vercelli parlerà, fra l’altro, del ruolo dell’economia in rapporto ai monumenti architettonici e alle opere d’arte.
In qualità di presidente e provveditore dell’Opera della Metropolitana di Siena, nei primi anni Duemila Mario Lorenzoni ha affrontato il restauro delle soffitte di Santa Maria Assunta che è stata restituita ai senesi e ai turisti nella primavera del 2013. Dalle soffitte e dai sottotetti del duomo senese si domina un paesaggio fra i più belli della Toscana, quindi testimonianza e incentivo di un investimento per rendere ancora più importante un territorio. Papa Francesco per ringraziarlo del completamento dell’opera di Santa Maria Assunta, ha insignito Lorenzoni della commenda di San Gregorio Magno.

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Le Neuroscienze contro una malattia chiamata cancro

(en.vi.) L’inviato del quotidiano torinese La Stampa Mimmo Càndito è sopravissuto al tumore ad un polmone, forse anche contratto in zona di guerra a causa dell’uranio arricchito, depositato a tonnellate sui terreni di scontro, dove si usano armi sofisticate e sempre più pericolose. Secondo le ipotesi, per Oriana Fallaci, inviata del Corriere della Sera e dell’Europeo era andata diversamente con il suo decesso. Ed è per adesso andata diversamente per i militari, in questo caso italiani inviati, in Afghanistan e Iraq, che non riescono a farsi riconoscere la “causa di malattia” contratta a causa dell’uranio arricchito. A quanto pare, i residui non costituiscono un freno “poiché esso non lo è per le lobbies che condizionano i fabbricanti di armi da guerra, le quali non considerano mai gli effetti ipotetici del’uranio arricchito”.
Sullo sfondo, questa minaccia mortale della tragedia infinita della guerra e delle armi usate dai belligeranti (oltre cento giornalisti italiani morti), profilatasi in relazione alla presentazione del volume “55 Vasche” del giornalista Mimmo Càndito, avvenuto giovedì sera 3 marzo prima alla Libreria Mondadori di corso Libertà, quindi nella sede del Kiwanis Club, presieduto da Rachele Orsani, in via Galileo Feraris, anche presente Stefano Farese, luogotenente kiwaniano per il Piemonte.

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Càndito, 55 vasche, il cancro, la professione

Il suo ultimo libro è “55 Vasche, il cancro (anzi due) e lo sport”, edizione Rizzoli. Mimmo Càndito inviato di guerra de “La Stampa” di Torino, scrittore, docente universitario di linguaggio giornalistico in questo volume, da poco in libreria, racconta due guerre mortali in cui è sopravissuto: l’aggressione ai polmoni del cancro sempre in agguato e, in zona di guerra, la morte che si profila in ogni istante e “vigliacca” travolge le popolazioni civili facendole pagare un prezzo troppo elevato.
“55 Vasche” per iniziativa del Kiwanis Club, presieduto da Rachele Orsani, in accordo con la “Libreria Mondadori” di corso Libertà a Vercelli, sarà presentato giovedì’ 3 marzo, inizio dell’incontro alle 18. Successivamente Càndito sarà ospite del Kiwanis Club al Circolo Ricreativo, sede vercellese del club.

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Kiwanis: I bambini hanno diritto alla felicità

Vittorio Barbonaglia, un bambino di nove anni di Stroppiana, ha vinto il concorso di disegno e di ideazione, bandito dal Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Rachele Orsani. E l’altra sera, con accanto i genitori e la sua insegnante Maddalena  Cardano, è stato premiato solennemente in una conviviale indetta dal Kiwanis Club al Circolo Ricreativo di via Galileo Ferraris. Il “remigino” Vittorio Barbonaglia frequenta il plesso scolastico stroppianese, diretto dalla dottoressa Fulvia Cantone. Alla cerimonia “inconsueta”, come ha fatto rilevare Rachele Orsani perché per la prima volta testimonia l’apertura del Kiwanis direttamente alle scuole, il comune di Stroppiana (sindaco Guseppino Carenzo) è stato rappresentato dal vice sindaco avvocato Maria Grazia Ennas.

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