Conferenza di Luca Pedrale

Le Asl del Piemonte, non solo della regione subalpina, dovrebbero diventare società per azioni a controllo rigorosamente pubblico. Verrebbero così a crearsi le condizioni per una circolazione, a livello europeo, di professionalità mediche ad alta specializzazione, le uniche che garantiscano la salute ai cittadini e che, sovente, sono soffocate dagli apparati amministrativi, francamente troppo nutriti di personale rispetto a quelli medici.
E’ una provocazione? la domanda è rivolta a Luca Pedrale, presidente della Commissione Sanità della Regione Piemonte e componente di altre tre commissioni: dell’agricoltura, dell’industria, commercio e artigianato, dell’ambiente e del territorio.
Giovedì 21 novembre, Pedrale, sarà ospite del Kiwanis Club di Vercelli. E nella conviviale che si svolgerà, come al solito, al Modohotel di Piazza Medaglie d’Oro, illustrerà il nuovo Piano regionale sanitario il cui iter è appena iniziato nell’ambito della Commissione Sanità del Consiglio regionale piemontese.
La risposta di Luca Pedrale all’ipotesi di trasformare, un giorno, le Asl in società per azioni del tutto pubbliche, è affermativa.
  Ma le linee generali del Piano, si suppone più immediate, sono anche altre. Secondo Pedrale l’obbiettivo generale – e egli lo illustrerà compiutamente al Kiwanis – può essere riassunto in questa battuta: prevenzione per risparmiate risorse, creando poli ospedalieri di eccellenza con spiccate professionalità al loro servizio e promozione dell’educazione alla salute dei cittadini.
Stando al Piano Sanitario Regionale, che ovviamente dovrà essere portato in Consiglio Regionale e qui discusso ed adottato, la regione si articolerà in distretti sanitari (basati su poli ben delineati, veri concentrati di capacità professionali e su strutture, comunque a disposizione del territorio) nonchè su “quadranti”, per così dire professionali - amministrativi.
Il meccanismo abbozzato è presto decritto: in uno stesso “quadrante”, il personale potrà essere spostato come su una scacchiera per fronteggiare le esigenze che si verificano, di volta in volta, risparmiando in unità lavorative professionali e amministrative che, se assunte con nuovi concorsi nell’abito di quello stesso quadrante, ridurrebbero le risorse economiche a disposizione.
La ripartizione dei “quadranti”, delineati sommarriamente dal Piano Regionale Sanitario potrebbe essere la seguente:
1)      “quadrante”, comprendente Vercelli, Biella, Verbano – Cusio – 0ssola , Novara;
2)      due “quadranti” rispettivamente riguardanti Torino e la Provincia di Torino;
3)      “quadrante” a sé, concernente Cuneo e la sua provincia, molto ampia e articolata;
4)      “quadrante” comprendente Alessandria e Asti.
 
Per numerosi servizi, con un ruolo specifico riguardante i distretti e i territori piemontesi, saranno coinvolti anche i Comuni.
Pedrale nella sua conferenza al Kiwanis di Vercelli accennerà anche a quanto è stato fatto all’Ospedale S.Andrea di Vercelli dove, con il recupero di 19 miliardi di vecchie lire, sono stati allestiti le sale di rianimazione e il nuovo pronto soccorso nonché è stato introdotto il nuovo impianto di risonanza magnetica.
Egli richiamerà, inoltre, il progetto esecutivo del nuovo Ospedale di Borgosesia, un vero e proprio gioiello, a disposizione della parte nord del Vercellese, degli stessi Novarese e Valsessera (nel Biellese) avvalendosi anche del gruppo delle ambulanze - elicotteri del 118, come è noto già funzionanti a pieno ritmo e in grado di mantenere i collegamenti con le strutture di alta specializzazione medica di Torino, Milano, Genova.
Enrico Villa