Le regole d’oro per combattere l’obesità infantile

Le regole per non contrarre la malattia dell'obesità soprattutto nei nostri figli, si contano sulle due dita di una mano: dieta mediterranea messa a punto da un medico dell'esercito statunitense subito dopo la seconda guerra mondiale; tanta attività sportiva per bruciare gli eccessi di grasso che costituiscono una base per l'obesità; le regole "della nonna" sulla nutrizione che si apprendono in famiglia, con il compito dell'esempio; dormire il giusto per non ingrassare; radunarsi in famiglia almeno per un pasto al giorno; mentre si mangia, vietata la televisione o i telefonino che, prova di cattiva educazione, interrompono i ritmi normali dell'assorbimento della nutrizione e della digestione.
In questo modo sono raggruppate le norme, o in senso più ampio, "la cultura alimentare" che deve farsi nostra, illustrate giovedì 26 gennaio al Circolo Ricreativo di Vercelli da una serata dedicata all'obesità dilagante nell'infanzia, promossa ed organizzata dal Kiwanis Club di Vercelli, presieduta da Luciana Berruto, prima dirigente dei servizi sociali comunali e adesso responsabile dei servizi culturali. La conferenza sull'argomento, in questo momento di estremo interesse in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, è stata svolta dalla dietista Anna Maria Canton che per anni ha lavorato all'Ospedale Sant'Andrea collaborando con i medici pediatrici, in particolare il compianto dottor Sandro Provera. Anna Maria Canton è anche parte del Consiglio della Farmacia Comunale che, fra l'altro, ha il compito di garantire le mense scolastiche negli istituti della istruzione di Vercelli, oltre che dei menù degli ospiti dei reparti ospedalieri. Le mense scolastiche sono ogni giorno la "spia" delle tendenze dei ragazzi che scelgono alcuni alimenti scartandone altri. La nutrizionista Canton ha annotato che fino a qualche anno fa l'alimentazione scolastica era considerata un po' marginalmente ma che adesso, incombendo il problema dell'obesità riguardante statisticamente un numero elevato di giovani, tutto sta cambiando. E' però ancora difficile far accettare ai ragazzi la frutta da consumarsi lontana dai pasti principali, il pesce e cibi con un minimo di elaborazione che, appunto, viene dalla tradizione alimentare dei nostri territori.
Anna Maria Canton ha anche evidenziato altri aspetti da tenere presenti nella educazione alimentare dei bambini e degli adolescenti: il fatto che gli alimenti provengono dall'agricoltura; e la consapevolezza dei contenuti reali di alcuni cibi, specialmente dei pesci i quali, più di un tempo, assorbono mercurio e altri dannosi elementi chimici. A proposito degli alimenti ittici va anche osservato che dovrebbero essere consumati in consistenti quantitativi ma che, in realtà, non è così: in un paese come il nostro con circa 10 mila chilometri di coste, "solo gli appassionati" mangiano pesce mentre i nostri ragazzi, in genere per scelta della famiglia, si nutrono al massimo di salmone, più esposto all'inquinamento, e di "bastoncini" ricavati dal merluzzo.
La conferenza di Anna Maria Canton ha anche affrontato altri aspetti gravanti nell'ambito della alimentazione: l'imperativo del marketing di cui si servono sempre più diffusamente le imprese multinazionali dell'alimentazione guidando nei supermercati le scelte de consumatori; le mode che ugualmente determinano le scelte degli acquirenti; la marea di diete dimagranti che ha invaso l'editoria gastronomica.