Il territorio vercellese protetto dalle radiazioni

L'Arpa Piemonte, agenzia per la protezione del territorio, in questo momento è al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica per il controllo degli M10, particelle che inquinano grandemente l'atmosfera prodotte dagli automezzi, cui si attribuiscono spiacevoli conseguenze: asma prima di tutto, altre patologie polmonari fino ad arrivare ai tumori. La Comunità Europea ha richiamato le città italiane, particolarmente della Pianura Padana, per il moltiplicarsi di M10 e di altre particelle che avvelenano l'atmosfera e che dovrebbe essere in parte ripulita dalla pioggia. E se la situazione non muterà, come del resto è purtroppo accaduto l'anno scorso, la Comunità interverrà con misure più drastiche, facendo pagare pesanti sanzioni al nostro paese. Ma in territori esposti al nucleare, o territori vicini come la Francia dove le centrali atomiche sono dislocate sul fiume Rodano, accanto ai pestiferi M10 esistono i radionucleidi, particelle nucleari altrettanto dannose che portate dal vento nonché da altri fenomeni meteorologici come la pioggia, si abbattono sulle nostre aree. Per inquadrare questo problema specifico il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Luciana Berruto, giovedì 9 febbraio ha invitato al Circolo Ricreativo di Vercelli a parlarne Laura Porzio dell'Arpa, fisico nucleare che si occupa dei radionucleidi con continui monitoraggi sul nostro territorio.

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Il terrore antico delle radiazioni

Il globo è denso di radiazioni, come ricordano gli scienziati, che provengono dal sole, dalle stelle, dai minerali. Ma in questi anni quando si parla di radiazioni, la gente in genere pensa alla energia atomica, forse dimenticando che di radiazioni sono fatte anche le radiografie. Il terrore antico per le stesse, o meglio, "il terrore ancestrale per quelle particelle" che attraversano l'aria e provocano gravi patologie, è stato genericamente proposto alla fine della seconda guerra mondiale con lo sganciamento sul Giappone degli ordigni nucleari che fecero centinaia di migliaia di morti. Giustificato con il fabbisogno di energia per tutte le attività produttive umane (Industria, agricoltura eccetera) le installazioni per l'energia nucleare sono state riproposte negli anni Sessanta e Settanta all'opinione pubblica mondiale.
E Vercelli (Trino per la precisione, avendo a disposizione l'acqua del Po per le Torri di raffreddamento) è stata subito al centro del dibattito, adesso non ancora esaurito.

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Le regole d’oro per combattere l’obesità infantile

Le regole per non contrarre la malattia dell'obesità soprattutto nei nostri figli, si contano sulle due dita di una mano: dieta mediterranea messa a punto da un medico dell'esercito statunitense subito dopo la seconda guerra mondiale; tanta attività sportiva per bruciare gli eccessi di grasso che costituiscono una base per l'obesità; le regole "della nonna" sulla nutrizione che si apprendono in famiglia, con il compito dell'esempio; dormire il giusto per non ingrassare; radunarsi in famiglia almeno per un pasto al giorno; mentre si mangia, vietata la televisione o i telefonino che, prova di cattiva educazione, interrompono i ritmi normali dell'assorbimento della nutrizione e della digestione.
In questo modo sono raggruppate le norme, o in senso più ampio, "la cultura alimentare" che deve farsi nostra, illustrate giovedì 26 gennaio al Circolo Ricreativo di Vercelli da una serata dedicata all'obesità dilagante nell'infanzia, promossa ed organizzata dal Kiwanis Club di Vercelli, presieduta da Luciana Berruto, prima dirigente dei servizi sociali comunali e adesso responsabile dei servizi culturali. La conferenza sull'argomento, in questo momento di estremo interesse in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, è stata svolta dalla dietista Anna Maria Canton che per anni ha lavorato all'Ospedale Sant'Andrea collaborando con i medici pediatrici, in particolare il compianto dottor Sandro Provera.

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Quella malattia chiamata obesità

L'obesità, che sempre più assilla gli adolescenti oltre che un numero maggiore di adulti, è una malattia. L'avvertimento, senza giri di parole, è dato a livello internazionale dall'Istituto della Sanità. Ultimamente, il ministero della Salute e l'Istituto della Sanità hanno eseguito monitoraggi. E questo il risultato: un bambino di 8,9 anni su 5 è fuori peso. Inoltre, un adolescente su 10 è obeso con tutte le conseguenze mediche che potrebbero presentarsi nella sua vita. Infatti senza controllo sistematico, che prima di tutto vuol dire esercizio fisico, nel corso degli anni la sorpresa potrebbe volere dire neoplasie pericolose, addirittura fino ai tumori. Proprio per questo la Lilt di Vercelli, presieduta dall'urologo Ezio Barasolo già governatore del Kiwanis International, ha intensificato sul territorio gli incontri per parlare, appunto, di obesità come malattia e di quanto bisogna fare per prevenirla. Addirittura negli Stati Uniti, l'obesità conta per le assunzioni ai fini del lavoro lasciando intendere che chi è obeso rende di meno nella professione, interrompe ripetutamente per malanni gli anni lavorativi, ed ha un costo maggiore sanitario.

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Saleinzucca

Si è svolta giovedì 12 gennaio alle ore 20, presso il Circolo Ricreativo, la serata conviviale del Kiwanis Club, presieduto da Luciana Berruto. In coerenza con il tema del suo anno sociale, dedicato alle donne, sono state ospiti della serata le co-autrici del delizioso pamphlet "Saleinzucca": Paola Bernascone ed Elisabetta Dellavalle, che hanno introdotto la cena raccontando le rispettive passioni e l'origine del loro scritto. Si tratta dell'incontro di due amiche che, amanti del buon cibo e della cultura, insieme hanno cucito una curiosa ed intelligente opera a quattro mani che contiene ricette ma anche filosofia di vita e ricordi personali. Il libro ha ispirato i piatti serviti durante la cena, che sono stati preceduti da brevi e dotti riferimenti letterari e storici, in un accattivante duetto delle autrici che ha tenuto molto viva l'attenzione dei partecipanti.

Il cibo di casa nostra

Paola Bernascone, presidente dell’Università Popolare di Vercelli e socia del Kiwanis Club negli anni con incarichi prestigiosi, ha scritto Saleinzucca che giovedì 12 gennaio sarà presentato nel club vercellese nella sua sede di via Galileo Ferraris. Con lei, la co-autrice del volume Elisabetta Dellavalle, insegnante che con la professoressa di filosofia Bernascone crede (e pratica) la cucina e la gastronomia come espressione culturale che trova le sue radici originali sia nel pensiero che nella tradizione popolare delle nostre terre. E delle nostre cucine, un tempo sacrario di fantasia” e, attraverso il cibo, di umanità genuina. In terre d’acqua, cioè nella nostra risaia, le nostre donne ogni giorno preparavano con religiosità il cibo per i loro uomini che lavoravano di badile e di fatica in quel teatro irripetibile di biodiversità dove si formavano da aprile ad agosto le pannocchie di riso.

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Il femminicidio in fondo all’imbuto dell’inferno

(En.vi) La violenza contro le donne, mogli e compagne in particolare, è un problema di cultura trasversale rispetto alla comunità e ai suoi componenti anche con grado di istruzione medio-alta. Luciana Berruto, presidente del Kiwanis Club di Vercelli, anche per la sua esperienza professionale che perdura da un quarantennio, inquadra in questo modo il problema. Infatti quando era alla guida dei servizi sociali del Comune sulla violenza nei confronti delle donne ha dovuto interessarsi di innumerevoli casi del genere.
Nella sala della giunta di Palazzo Civico, presente il sindaco dottoressa Maura Forte, nella mattinata del 14 novembre questo problema, acuto anche a Vercelli, è stato affrontato in conferenza stampa con il sostegno incondizionato della Amministrazione Civica. La proposta è stata congiunta dei service club cittadini (Rotary, Kiwanis, Lions, Soroptimist, Leo club) con l’apporto, appunto, del comune vercellese nonché della Amministrazione Provinciale.

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La famiglia, inestricabile intreccio di personalità che cambiano

Il tema era: conflitti intrafamiliari e figli in sofferenza: gli interventi della famiglia non in stile "Mulino Bianco" ma molto reale". Patrizia Colombari, psicoterapeuta dell'Ospedale Sant'Andrea di Vercelli, invitata da Luciana Berruto, presidente del Kiwanis Club, è stata di parola. Sia nell'analisi della famiglia anche sul nostro territorio, "isola" inestricabile di personalità che con il tempo mutano, sia per quello che il Sant'Andrea fa con il suo servizio di psicologia soprattutto destinato ai minorenni, collaterale al servizio sanitario. Si potrebbe anche dire che il lavoro dello psicoterapeuta è il "medico dell'anima" per anticipare o correggere i presunti guasti ai danni dei bambini che questi ultimi si portano dietro andando avanti negli anni. La dottoressa Colombari, dati alla mano, ha descritto che cosa era la famiglia e che cosa sia diventata adesso. Negli anni Settanta la sua struttura era "verticale", con il pater familias da cui dipendevano le indicazioni di vita alle quali dovevano attenersi tutti i componenti.

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La psicologia per curare i cambiamenti degli ultimi anni

La psicologia, è la "scienza terapeutica" per curare le persone e, nell'ambito familiare, i suoi componenti incominciando dagli adolescenti. Non una pratica "da mulino bianco" propria del marketing e della pubblicità, come con una battuta è appena stato commentato. Così inizia l'anno sociale 2016/2017 del Kiwanis Club di Vercelli che la neo presidente Luciana Berruto, appena insediatasi, ha evidenziato "che sarà un anno dedicato al rosa perché riguarderà in "presa diretta" i problemi femminili, della famiglia, del rapporto costante, talvolta deterioratosi fra donna e uomo.
Giovedì 10 novembre l'annata sarà aperta dalla psicologa psicoterapeuta dottoressa Patrizia Colombari che all'ospedale Sant'Andrea ricopre l'incarico di responsabile della struttura che si occupa della psicologia perinatale, della psicologia dell'età evolutiva, della psicologia dell'adolescenza, della psicologia degli adulti. Questo il tema che sarà sviluppato da Patrizia Colombari: "Conflitti intrafamiliari e figli in sofferenza: gli interventi delle istituzioni e i cambiamenti negli ultimi anni".

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Un anno tutto in rosa

La presidenza del Kiwanis Club di Vercelli è passata da Rachele Orsani, in carica nell’anno sociale 2015/2016, a Luciana Berruto, che reggerà l’incarico per l’anno sociale 2016/2017. Il “passaggio della campana” (nel rituale sociale così è denominato il trasferimento degli incarichi dirigenziali al Kiwanis, istituito nel 1915 negli Stati Uniti) è avvenuto giovedì 27 ottobre scorso nel salone delle riunioni del Circolo Sociale, durante una cerimonia affollata, con la partecipazione delle autorità cittadine e quelle kiwaniane che socialmente hanno scandito gli ultimi decenni, dopo la fondazione del club a Vercelli.
Erano presenti Maria Rosa Trio, prefetto di Vercelli, Rosanna Lavezzaro, questore di Vercelli, Maura Forte sindaco della città, gli assessori comunali Daniela Mortara e Andrea Raineri.

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