Piemonte e il vino globalizzato

Il Piemonte, dalla fine dell’Ottocento, ha due riferimenti economici fondamentali che assicurano il lavoro : la Fiat, che si è allargata agli Stati Uniti e che ha recentemente presentato il nuovo modello dell’Alfa Romeo la quale dovrebbe risollevare le sorti meridionali; e la Martini&Rossi, che, dalla fine del XIX Secolo, ha affrontato il mondo, “globalizzando il vino”.
Con questi presupposti, che fanno auspicare la crescita anche durante la crisi il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Rachele Orsani, ha considerato l’economia una sua finalità anche in relazione a Vercelli e al Piemonte, aggiunta all’altro obbiettivo basilare a tutela dei bambini e degli adolescenti. E per esemplificare l’importanza della economia territoriale che per espandersi necessita della globalizzazione, giovedì 12 maggio ha inserito nel suo programma annuale la visita a Pessione, vicino a Torino, al Museo Martini di storia della enologia nonché agli impianti industriali della Martini&Rossi, del Gruppo statunitense Bacardi.

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Ti parlo della mia famiglia

Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Rachele Orsani, congiuntamente con l’Ufficio Scolastico Provinciale, diretto da Antonio Catania, ha di recente bandito un concorso riservato alle scuole primarie e alle scuole secondarie di 1° grado della Provincia. Del concorso sono stati informati dall’autorità scolastica tutti gli istituti, proponendo per le scuole primarie lavori di singoli, di gruppo, di classe o interclasse costituiti da disegni grafici ispirati a questo tema: Ti parlo della mia famiglia. Alle scuole secondarie di primo grado sono state richieste composizioni scritte di singoli e di classe ispirati all’argomento. Il bando di concorso ha anche ammesso elaborati audio/video. I lavori stanno affluendo all’ufficio provinciale scolastico.
La scelta del tema Ti parlo della mia famiglia è connesso alla “Giornata della Famiglia” che sarà celebrata domenica 15 maggio. Anche per il Kiwanis Club la famiglia è un pilastro fondamentale delle Comunità, ugualmente fondamentale per i bambini e gli adolescenti che hanno il diritto di crescere in armonia. E il Kiwanis International fondato nel 1915, di cui il club vercellese è parte attiva, fra i compiti statutari comprende le iniziative a tutela dei bambini e degli adolescenti.

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Martini&Rossi, colonna della economia, della comunicazione e della cultura italiane

di Enrico Villa
Dall’Alta Langa - a cavallo tra le province di Asti e di Cuneo, che a Doha il 22 giugno 2014 l’Unesco ha dichiarata “Patrimonio dell’umanità”- provengono fra i più importanti vini doc e docg Italiani. Qui nella Martini&Rossi, che da queste terre viene e che dal 1963 fa parte del Gruppo multinazionale Bacardi, si respira da sempre una atmosfera di globalizzazione economica e di export. E qui la Martini&Rossi, fondata nel 1863, ha a San Stefano Belbo un suo stabilimento. Gli altri, come la “casa madre” sono a Pessione, vicino a Chieri, che il Kiwanis Club di Vercelli, ha scelto di visitare giovedì 12 maggio, con lo scopo di approfondire l’importanza di una delle più grandi imprese internazionali del settore. Le altre strutture produttive della Martini&Rossi sono a Milano, Torino e altrove nel Monferrato e nell’alta Langa.

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Il We Build 2015 al centenario Istituto Cavour

L’assemblea annuale del Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Rachelina Orsani, svoltasi giovedì 28 aprile nel Circolo Ricreativo di Vercelli, ha ratificato la deliberazione del suo Consiglio Direttivo per l’assegnazione del We Build (Noi costruiamo) all’Istituto tecnico per ragionieri e geometri intitolato a Camillo Cavour. Il “Cavour” è guidato dal professor Vincenzo Guarino. Il riconoscimento, istituito dal Kiwanis, fu creato per evidenziare le capacità “di costruire” a favore della Comunità, o per personaggi della economia che con le loro azioni e con il loro lavoro si sono resi benemeriti in città e nella sua area di influenza. In realtà, il premio è una testimonianza a favore della società civile cui appartiene anche il Kiwanis Club di Vercelli, emanazione del Kiwanis international, fondato nel 1915 negli USA, e a Vercelli attivo da oltre un trentennio, in particolare a favore dei bambini e degli adolescenti nonché per iniziative spiccatamente sociali.
Alla assemblea del 28 aprile, su invito del Kiwanis Club, ha partecipato il dottor Flavio Quaranta, funzionario dell’Inail e che, da storico, si è occupato molto del periodo connotato dalla azione politica e sociale di Giovanni Giolitti.

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Cristalli e pietre preziose

Giovedì 28 aprile il KiwanisClub di Vercelli, presieduto da Rachele Orsani, si riunirà al Circolo Ricreativo cittadino per l’annuale assemblea. All’ordine del giorno il bilancio consuntivo e preventivo con il riferimento alle prossime cadenze, in relazione alle iniziative che riguarderanno la restante parte del 2016 nonché l’annata sociale 2017. Infatti, lo statuto kiwaniano del club di Vercelli, che ricalca il Kiwanis International, fondato nel 1915, prevede le attività, in particolare dedicate ai bambini e alla infanzia, da un ottobre all’anno. La presidente Rachele Orsani accennerà, inoltre, al lavoro svolto nel 2016. Fra l’altro quest’anno, in accordo con l’Asl vercellese, è stata data nuova vita alla “Banca del Latte” destinata alle puerpere con figli prematuri. Contemporaneamente, è stato attuato il programma varato internazionalmente dal Kiwanis International, chiamato Eliminate destinato a combattere con vaccini il tetano in donne che hanno appena partorito o in stato interessante, appartenenti alle comunità africane, asiatiche e dei paesi emergenti. A questo vanno aggiunte le iniziative di carattere culturale con conferenzieri di fama.
La seconda parte dell’assemblea di giovedì 28 aprile sarà incentrata sulla conferenza del professor Giovanni Ferraris, cristallografo e chimico, ordinario emerito dell’Università di Torino dove ha insegnato per molti anni.

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Fiabe di riso

Mercoledì 20 aprile alle 15.30 il nostro club ha partecipato alla presentazione del progetto "Fiabe di riso" organizzato presso le scuole elementari di Stroppiana.
Il progetto dell'associazione "Liberi di scegliere" nasce per il sostegno e lo scambio di esperienze tra genitori con figli diversamente abili e con disturbi di apprendimento.
Oltre all'associazione "Liberi di scegliere" al progetto hanno partecipato la Pro Loco di Stroppiana, l'Istituto Comprensivo Ferrari, il Kiwanis Club Vercelli ed il Lions Club Vercelli.


Gonne con involucri del té e coloratissimi abiti e busti ideati con posate e tovaglioli da cucina

Cinzia Verni, stilista e arredatrice toscana che ha un debole per “un giornale da manager” come il Sole 24 Ore, non è del tutto consapevole del suo lavoro artistico. E, diversamente da tanti suoi colleghi, non insiste su questo suo atteggiamento così sintetizzato: io sono io, ho scoperto il mio desiderio di fare arte in età giovanile e proseguo utilizzando quello che mi mette a disposizione la realtà di tutti i giorni. Quindi le bustine da tè, le posate, i manichini, le stoffe preziose di lana per  mantelli messicani.
Giovedì 14 aprile, invitata a Vercelli dal Kiwanis Club presieduto da Rachele Orsani, al Circolo Ricreativo di via Galileo Ferraris presieduto da Tino Candeli, ha allestito una mostra della sua produzione di stilista e di scultrice e arredatrice, anche utilizzando i “rifiuti” i quali maldestramente buttiamo via, tuttavia non scadendo nel banale secondo il quale l’invasione quotidiana delle nostre “porcherie” si contrastano con la “filosofica attività artistica”.

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Al Circolo Ricreativo, mostra di Cinzia Verni e la sua sartoria di carta a sostegno del programma Eliminate del Kiwanis International per altri 3 milioni di dollari

Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Rachele Orsani, per il pomeriggio di giovedì 14 aprile promuove la mostra di beneficienza di Cinzia Verni, dedicata ai suoi abiti di giornale nonché alle suppellettili e ai gioielli, frutto del recupero di oggetti vari. La rassegna, la prima in ordine di tempo da molti anni, è in accordo con il Circolo Ricreativo, da poco presieduto da Tino Candeli.
Nella stessa serata Cinzia Verni, che vive a Corciano in provincia di Siena, in una conviviale del Kiwanis Club di Vercelli parlerà della sua arte e di quanto si può fare con il recupero di parte dei rifiuti da noi prodotti ogni giorno. Ma nel pomeriggio dalle quindici, a battenti aperti della sede del Circolo Ricreativo in via Galileo Ferraris, la mostra con uno scopo ben preciso: il completamento della raccolta dei fondi per il “Programma Eliminate” a suo tempo bandito internazionalmente dal Kiwanis International, costituito a Chicago nel 1915.

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Gli abiti di pagine di giornale di Cinzia Verni

Cinzia Verni, nata nel 1962, toscana che vive a Corciano (Siena) e che lavora a Perugia, appartiene a quella schiera di giovani artisti che, come gli antichi artigiani, hanno accettato una indicazione proveniente dal nostro attuale modo di vivere: anche i “materiali di risulta” che intasano i nostri magazzini, o appesantiscono i nostri bei paesaggi con le “discariche”, possono essere trasformati in opere di fantasia, in più di un caso in opere d’arte. La filosofia tutta italiana, ma anche europea, dell’”usa e getta” nelle nostre città ha determinato veri e propri contraccolpi anche da un punto di vista economico, che possono essere riassunti così: ciascuno di noi, talvolta neanche rendendosene conto, produce rifiuti calcolati fino a 489 chilogrammi pro capite. E in fogli di giornale e riviste, oppure in carta da pacchi e cartoni, ciascuno di noi getta via fino a 56/57 chilogrammi cui si aggiungono vetri fino a 35/ 40 chilogrammi, plastica fino a 18 chilogrammi, tessili fino a circa tre chilogrammi.

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Cattedrali italiane difese dal marketing e dagli accordi con le curie vescovili sul rispetto del culto

(en.vi.) Invitato dal Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Rachele Orsani, giovedì 10 marzo Mario Lorenzoni, già resposabile della “fabbriceria” del Duomo Senese, dedicato a Santa Maria Assunta, ha parlato della nascita delle “fabbriche” per tutelare le nostre cattedrali (in Italia più di 500) nonché per favorire l’accesso dei fedeli nelle stesse.
La esperienza di Lorenzoni, farmacista e manager di multinazionali del farmaco, è durato anni. E la curia di Siena lo ha prescelto proprio per queste qualità professionali. Infatti a Siena, proprio per valorizzare il Duomo di Santa Maria Assunta, la curia arcivescovile cercava appunto un manager, magari digiuno di storia dell’arte ma abile a far quadrare i conti, fondamentali per i programmi di restauro della cattedrale. E Lorenzoni, nominato presidente dell’Opera Metropolitana di Siena, si mise all’opera avendo presenti questi due criteri: i fedeli, con la curiosità stimolata per le chiese e le opere d’arte in generale, come in un museo e come all’estero debbono pagare il ticket per la visita; l’accesso per ragioni di culto, come del resto è in tutte le cattedrali, deve essere regolato con un accordo con le curie vescovili.

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