Quando Salgari era brutto e cattivo

Il titolo: Quando Salgari era brutto e cattivo. Il conferenziere, decano italiano degli studiosi salgariani: Felice Pozzo, 58 anni, vercellese, con all’attivo sullo scrittore veronese vissuto la maggior parte della sua vita a Torino, decine di libri e centinaia di articoli e di conferenze nel nostro Paese, in Europa e nel Sud America. La proposta culturale, stimolante non solo per i giovani ma anche per chi ha doppiato il capo dei “verdi anni”, è del Kiwanis di Vercelli, presieduto da Eliseo Olivieri. Felice Pozzo parlerà ampiamente di Emilio Salgari, soffermandosi su interessanti inediti,giovedì 20 febbraio durante la conviviale, con inizio alle 20 e che, come di consueto, si svolgerà al Modohotel di piazza Medaglie d’oro. L’oratore sarà presentato da Paola Di Carlo Nasi, past – president ed insegnante nelle scuole superiori.
  Felice Pozzo, come abbiamo accennato autore di una vasta pubblicistica spesso firmata in collaborazione con Arpino, Antonetto, Rossi e altri, scoprì Salgari, come noi tutti, da ragazzo.  Ma , a differenza di molti, si rese conto come il “padre” di Sandokan, la Perla di Labuan, Yanez, il Corsaro Nero ecc.,fosse oggetto di mistificazioni nonché di clamorosi luoghi comuni. Ed allora, con il rigore del ricercatore di letteratura, si mise a demolire le “leggende metropolitane” con cui, ingiustamente e con grande   leggerezza, per molto tempo, fu soffocata la figura di Emilio Salgari.  E , oggi, lo scrittore non è stato solo ammesso fra i grandi della letteratura per ragazzi, come per esempio Kipling e Verne e Melville e London, ma in numerose università europee e americane, offre lo spunto per veri e propri corsi monografici. Dai romanzi e dai racconti salgariani, negli ultimi trent’anni sono stati tratti films e fixtions televisive. Il pathos narrativo delle immagini non è però riuscito ad eguagliare quello degli scritti, altamente creativi e di grande scorrevolezza.
  Enrico Villa