La sconosciuta, controversa malattia delle fate
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- Sabato, 18 Marzo 2017
Fra le "bugie" campeggia la correlazione strampalata fra autismo e vaccinazioni che nelle società civili dovrebbero sempre essere combattute.
Giovedì 23 marzo al Circolo Ricreativo di Vercelli in via Galileo Ferraris, invitata dal Kiwanis Club vercellese dell'argomento parlerà Francesca Debernardi, farmacista e vice presidente dell'Angsa l'associazione delle famiglie di figli con autismo. L'Angsa è stata fondata nel 1985, è diventata attiva in molte parti del nostro Paese, e lo è in particolare a Novara, Vercelli, Biella. In realtà la dottoressa Debernardi si ricollegherà, appunto, a serenità, gioia, calore, amore e "scudo familiare" verso l'esterno, sviluppando questo tema: Non si è solo genitori. Ruoli, diritti, percorsi e itinerari dell'autismo alla ricerca del benessere della famiglia: la grande sfida di Angsa Novara Vercelli Onlus".
Nei capitoli delle riviste mediche e psicologiche dedicate all'autismo, campeggia un grafico che si riferisce agli Stati Uniti nel periodo anni Novanta-anni Duemila, che evidenzia come la sconosciuta, controversa "malattia delle fate" sia in aumento. Questo sta accadendo anche in Europa e in Italia. Il nome "malattie delle fate" deriva dalla mitologia nordica che attribuiva alle fate lo scambio fra bimbi ammalati e indenni. Ma al di là delle statistiche, le indicazioni sono in genere controverse. Un esempio che riguarda le "bugie" sui vaccini: in Danimarca dal 1991 al 1998 è stata fatta una ricerca, mettendo a confronto bambini vaccinati e non. Il risultato, assolutamente negativo, è stato pubblicato da riviste mediche internazionali come Lancet. Anche tutte le teorie neurologiche, psichiche e psichiatriche su l'autismo, "messo a fuoco" scientificamente nel 1862 suscitano da allora tante discussioni accademiche e di specialisti che si sono intensificate negli anni Quaranta e Cinquanta del XX secolo. Un grande problema sociale, indicato dall'Angsa, è come il bambino autistico possa essere sostenuto anche con le terapie adatte nel contesto sociale, in particolare nelle scuole e nei rapporti intensificati con grado adeguato nell'ambito delle collettività territoriali.